Un libro crudo.
Che attraversa il degrado della Germania dei primi anni del nazismo.
Francesco De Filippo si immerge in una storia tristemente vera.
La racconta con dolorosa maestria oltre che con il rigore del giornalista di razza: «Johanna l’ho conosciuta davvero. È una donna tedesca. Sposata e con dei figli. Una famiglia normale, la sua. Ha voluto che fossi io a raccontare questa storia. Ci ho sbattuto la testa per un bel po’ di tempo. Poi ho deciso di raccontarla e in quattro mesi ho concluso il lavoro».
Pino Sassano non ha dubbi: «è un libro di alta letteratura. Un testo importante che, oltre ad essere scritto in maniera sublime, ha il grande pregio di indagare dinamiche famigliari complesse che si snodano in un contesto storico e sociale drammatico».
Un po’ di trama, senza spoiler, per una storia dura da approcciare ma che poi però, una volta entrati in ritmo, finisce per avvincere: Sebastian è un ingegnere, sposato e padre di cinque figli.
Intreccia relazioni sentimentali con adolescenti del suo stesso sesso: è un pedofilo.
Una persona sgradevole, anaffettiva e densa di contraddizioni, a sua volta vittima di violenze quando bambino, figlio di prostituta, entra nelle (dis)grazie dei maestri sbagliati.
Una storia in cui ognuno è condannato a una silente, colpevole prigionia psicologica.
Soltanto per l’ultimogenita, l’inconsapevole Johanna, suo padre è un eroe e per questo incappa nella muta condanna dei fratelli. Sebastian viene perseguitato dalle SS, ma riesce a sopravvivere; dopo la guerra, abbandona tutti e parte per la lontana Indonesia, dove partecipa a un giro internazionale di pederastia e dove farà fortuna come educatore. Alla sua morte, Johanna ne ripercorre le tracce nel Sud-Est asiatico, scoprendo ciò che, in realtà, era.
Un dramma, quello di Johanna, comune a tante figlie del Reich.
Che ricorda, per motivi diversi, la storia di un’altra donna, un avvocato di grido, interpretata da Jessica Lange in “Music box” (1990) di Costa-Gavras.
Il male, quando è troppo vicino ed è fin troppo banale, rischia di non essere riconosciuto.
Francesco De Filippo è nato a Napoli.
Direttore dell’agenzia ANSA del Friuli Venezia Giulia, è stato corrispondente per «Il Sole 24 Ore». Come scrittore e saggista ha vinto diversi premi nazionali e internazionali. I suoi romanzi sono stati tradotti in Francia, Germania e Repubblica Ceca. Con Castelvecchi ha pubblicato i saggi Il dragone rampante. 182 voci del potere cinese (2016) e La nuova Via della Seta. Voci italiane sul progetto globale cinese (2019).