Basket, 26 aprile 1970: la Coppa delle Coppe a Napoli

Una favola a spicchi azzurri.

Paolo Bartezzaghi, dalle pagine di Gazzetta dello Sport, la fa raccontare a Tonino Zorzi, il coach artefice di quella impresa dal sapore epico: «La finale è stata una festa incredibile. C’erano 12mila persone al palasport e 10mila fuori. Per queste cose i napoletani sono dei fenomeni. Ricordo un acrobata attaccato all’unico finestrone in alto che scandiva il punteggio. E poi la festa al Grand Hotel Excelsiòr, con l’accento sulla “o”, come dicono là. Il giorno dopo andai a Roma per un corteo di studenti: volevano il quarto anno di Isef». Tonino Zorzi, goriziano doc, ancora oggi ha Napoli nel cuore.

Splendido, poi, il ricordo di Mario Canfora sempre dalla Rosea: «un biglietto di tribuna costava mille lire esatte, come 9 euro di oggi. Averlo tra le mani, quel 26 aprile 1970, era un pass per la storia. C’era la gara di ritorno della finale di Coppa delle Coppe tra Fides Partenope Napoli e i francesi del Vichy, vittoriosi di quattro punti all’andata. […] Circolavano tanti soldi, a quei tempi. Arrivavano tutti dal nord, dal patrimonio di Giovanni Borghi, un milanese che aveva fondato la Ignis, noto marchio di elettrodomestici. Oltre a coach Zorzi arrivarono Gavagnin, Maggetti, Flaborea, Vitali, Bufalini e l’immenso Jim Williams: tutti pagati da Borghi, che sulle maglie inserì subito la sponsorizzazione Ignis Sud. Fu la prima Napoli innamorata dei canestri».

Questo il roster protagonista di un’impresa che non fu soltanto storia ma poesia: Manfredo Fucile, Giovanni Gavagnin, Remo Maggetti, Sauro Bufalini, Antonio e Vincenzo Errico, Leonardo Coen Cagli, Renato Abbate, Francesco Ovi,  Jim Williams, Miles Ajken e Carlos Alberto D’Aquila.