Sperimentare è la chiave del digital marketing, LinkedIn lo dimostra: è così che, dopo un breve periodo di test, LinkedIn Stories abbandona le scene.
Dalle LinkedIn Stories a…
Da Snapchat a Instagram, Facebook, TikTok e persino WhatsApp. Ci pensate? Quale social media non ha proposto anche le stories? Di recente introduzione, forse appena leggermente in ritardo rispetto alle piattaforme targate Facebook, anche LinkedIn si era dotato di questi contenuti “volatili”.
Le stories: un contenuto per 24 ore su LinkedIn
Le LinkedIn Stories nascono con l’obiettivo di consentire agli utenti e alle organizzazioni di condividere immagini e brevi video. La principale differenziazione rispetto agli altri social doveva essere la seguente: momenti lavorativi.
Attraverso le storie LinkedIn avremmo avuto traccia di esperienze e intuizioni, la possibilità di comprendere come lavora la nostra rete di contatti e di costruire ulteriori relazioni significative. Eppure, come proprio tutte le storie sui social insegnano, ogni contenuto avrebbe avuto una durata massima di ventiquattro ore. Sufficienti?
Come si utilizzano le storie su LinkedIn
Le stories Linkedin funzionano unicamente tramite app mobile, visibili soltanto a chi visualizza o pubblica storie regolarmente: per gli altri, necessario scorrere prima di ritrovarle.
La pubblicazione, invece, è consentita sia ai profili dei singoli utenti, sia in qualità di admin della pagina gestita. Una volta pubblicata, la story è visibile alle connessioni e/o ai follwers.
Perché le storie di LinkedIn sono state eliminate?
La risposta ufficiale di Microsoft è connessa alla volontà di immaginare una nuova video experience. Effettivamente con le LinkedIn Stories si è voluto fornire un ulteriore strumento a privati e aziende per condividere immagini e piccoli video dei loro momenti professionali.
Tutto molto valido ma la realtà dei fatti è che LinkedIn, durante questo anno, si è posta più volte la domanda del perché introdurre questo formato: perché, insomma, rendere fruibili contenuti così importante – come il lavoro quotidiano – appena per 24 ore?
La conclusione, di base, è che non ci sono state buone ragioni perché un utente dovesse privilegiare le stories a un contenuto più durevole. Non c’è un motivo valido per “seguire” i competitor che si rivolgono principalmente ad un’altra audience e hanno un altro obiettivo.
A partire dal 30 Settembre 2021, perciò, LinkedIn dismetterà le Stories.
Ricordiamo che LinkedIn non è stata l’unica ad effettuare questa scelta. Poco prima, la stessa direzione era stata già intrapresa da Twitter che il 3 Agosto di quest’anno ha eliminato dalla sua piattaforma i Fleet ammettendo che agli utenti non piacevano.
L’alternativa
LinkedIn, in un comunicato ufficiale distribuito all’interno del suo feed, riporta la volontà di reinventare il futuro, concentrandosi sulla creazione di un video interattivo di breve durata e, soprattutto, unico nel suo genere. Questa volta l’obiettivo mira a raggiungere e coinvolgere il proprio pubblico direttamente sulla piattaforma.
È, inoltre, la stessa LinkedIn a sottolineare il disagio degli utenti nel condividere – su un social così worked oriented – momenti informali. Al contrario, pare sia emersa la volontà da parte di chi vive la piattaforma quotidianamente di avere la possibilità di creare e condividere video professionali, che puntino a risaltare la personalità e le competenze.
Che le storie LinkedIn siano state poco (e male) utilizzate è un dato di fatto: spesso sfruttate da influencer e operatori del settore HR con contenuti discutibili, il successo di questo formato non ha rispettato le aspettative.
I test, per gli utenti LinkedIn, non sono però finiti!
Forse complice la volontà di innovarsi e distinguersi, LinkedIn rilancia testando una serie di funzionalità che ripercorrono i cardini della messaggistica vocale e dei video in diretta, e che si evolvono in qualcosa che ricorda Clubhouse. O qualcosa di simile. Funzionerà?
Il futuro dei video su LinkedIn
Se è vero che l’esperienza insegna, allora LinkedIn quest’anno ha imparato molto. E proprio sulle basi di quanto appreso, queste conoscenze si sono concretizzate.
Il formato Stories, perciò, evolverà in un’esperienza video reinventata, più ricca e colloquiale. Media e strumenti creativi trovano in questa nuova scommessa un perfetto punto di incontro per permettere la condivisione di video flash in modo coerente e sempre più correlati alle identità personali.
Video non a scomparsa, ma permanenti sul profilo di ogni utente.
Di una durata più estesa e capaci di raccontare storie professionali esaltandone qualità e competenze: ci ricorda qualcosa? Staremo a vedere! E tu? Come immagini questa nuova esperienza video su LinkedIn?