«Il PNRR offre una cruciale prospettiva di innovazione per ripensare un sistema delle cure, che deve essere sempre più calato nei territori e prossimo agli anziani, sostenendo le famiglie e promuovendo tutti gli attori dove ognuno ha compiti e responsabilità diverse. In quest’ottica la costruzione di reti di servizi territoriali che connettano in modo integrato il sanitario e il sociale, l’istituzionale e il terzo settore, le cerchie familiari e il volontariato informale sarà il punto di snodo dell’innovazione: l’obiettivo a cui tendere per non mancare un’occasione irripetibile per l’Italia e l’Europa».
Con queste parole, l’avv. Ciro Intino, direttore della Fondazione Alberto Sordi, ha aperto il convegno “La cura dell’anziano alla prova della pandemia. Una rete di reti: Alleanza per le persone anziane”, organizzato dalla Fondazione Alberto Sordi e patrocinato dall’assessorato alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale e dall’Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici (Assifero).
Durante il convegno, che si è svolto a Roma presso l’Hub LVenture a Termini, è stato presentato lo studio “La cura dell’anziano fragile alla prova della pandemia”, scritto dal prof. Riccardo Prandini e dalla dottoressa Elena Macchioni, entrambi dell’Università Alma Mater Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali).
Un documento significativo, dal quale emerge la necessità da parte delle diverse organizzazioni di «reticolarsi per continuare la riflessione avviata e trovare modalità efficaci per avviare un dialogo – necessario per un vero cambiamento – con le istituzioni territoriali e nazionali».
Presenti, oltre ai numerosi attori istituzionali, accademici e del terzo settore attivi in Italia, anche noi di Beclay.
Una giornata preziosa e importante per il mondo della terza età, per le numerose realtà attive nel terzo settore e nella cura degli anziani, dei più fragili e per Fondazione Alberto Sordi.