Il Maestro di Sarno alla 59ª Esposizione Internazionale con un’opera che è forma, sostanza e pensiero: acciaio e marmo di Carrara per indagare la realtà oltre le apparenze.
Dopo il successo riscosso da DIARIUM – opera esposta alla Triennale di Arte di Roma, poi acquistata dalla gallery Saphira e Venturadi Manhattan e infine inserita nell’Atlante di Arte Contemporanea 2021 – Cavaliere ci (e si) regala la soddisfazione più bella e importante: ICEberg, sua opera realizzata in questa prima metà del 2022, sarà esposta alla Biennale di Venezia.
L’uomo rinascimentale reputava un tutt’uno la scultura col suo basamento.
Proprio in quest’ottica, a distanza di secoli, Cavaliere riconsidera il podio come elemento integrante della struttura dell’opera e lo carica di una profonda valenza introspettiva, quasi minandone il comune significato e affidandogli un profondo potere inconscio.
Da qui, l’iceberg: enorme blocco di cui siamo abituati a conoscere soltanto la punta perché la restante massa resta sommersa.
Concetti che lo stesso Maestro sintetizza: «ICEberg è un’opera metaforica e può essere guardata e interpretata da una duplice prospettiva. La metafora dell’iceberg non è nuova all’immaginario collettivo, da sempre simbolo della fatica che si cela dietro a un percorso e rimando a quella dimensione sotterranea e celata che ognuno si porta dietro. È un’immagine forte, dirompente e collisiva. Oserei dire secolare, una metafora quindi che tutti conosciamo e siamo in grado di riconoscere attribuendole un significato personale. E qui entra in gioco la seconda dimensione dell’opera quella che invita a riflettere sulla condizione esistenziale di ciascuno. Non si tratta semplicemente di andare oltre le apparenze, ma oltre sé stessi perché spesso siamo bloccati nel nostro riflesso. L’idea che ci siamo fatti del mondo produce iceberg di cose, persone, luoghi, pensieri. In questo senso occorre immergersi nella realtà per fare un’incursione sotto la superficie e scoprire la parte nascosta, dentro e fuori di noi.»
Per tutti noi di Beclay, orgoglio e soddisfazione per il lavoro di un artista senza confini.