Diarium prende casa tra la Fifth e la Sixth Avenue, all’interno della Saphira e Ventura, dove era già esposta dal 4 dicembre.
L’opera firmata Cavaliere – enorme il successo riscontrato – ha convinto la storica galleria d’arte americana: resterà, perciò, a Manhattan in esposizione permanente.
La gradita notizia è stata anticipata da alcuni media nazionali (splendida l’intervista di Cavaliere a RTL) e rilanciata da importanti testate locali. Molto bella, ad esempio, l’intera pagina che la Gazzetta di Parma ha dedicato a Diarium e alla storia dell’Atelier in cui l’opera è stata ideata, lavorata, realizzata.
Dai suoi canali social, Cavaliere non ha trattenuto la sua soddisfazione: «non sapevo ancora come dirvelo…forse non volevo proprio farlo…sono giorni che ci penso…cercando su ogni volto a me vicino il conforto per questo passo…è come lasciare andare il primogenito! Diarium non tornerà più a casa!»
L’opera, nata da una meticolosa ricerca del rapporto aureo, continuerà ad appassionate tanti newyorkesi, che potranno «scrivere con la luce la loro storia» negli anni a venire.
Una soddisfazione immensa, che Beclay condivide e per la quale gioisce
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